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Quello che devi sapere sulle patologie inguinali da trattare chirurgicamente

patologia canale inguinale

La patologia del canale inguinale di interesse chirurgico

La patologia del canale inguinale è rappresentata da affezioni chirurgiche malformative dovute a:

Persistenza del dotto peritone-vaginale (d.p.v.)

  • l’ernia inguinale,
  • l’idrocele comunicante,
  • la cisti del funicolo

Ernia inguinale

L’ernia inguinale è caratterizzata dalla fuoriuscita di un organo o di un viscere dalla cavità addominale attraverso il canale inguinale, all’interno del dotto peritoneo vaginale rimasto pervio, percorrendolo in toto od in parte. Il dotto peritoneo vaginale rappresenta un “canale” di comunicazione tra la cavità addominale e lo scroto per la discesa del testicolo che dovrebbe chiudersi entro il primo mese di vita.

Nella femmina il processo vaginale è chiamato canale di Nuck e segue il legamento rotondo che si estende dall’ovaio al grande labbro.

Nel maschio il contenuto dell’ernia è rappresentato principalmente da anse intestinali, mentre nella femmina più frequentemente è coinvolto l’ovaio.

L’incidenza dell’ernia inguinale nei bambini varia tra 0,8% e 4,4% più frequente nei primi anni di vita con un picco di incidenza durante i primi mesi; l’incidenza aumenta nei prematuri con percentuali che variano tra 16 e 25% .

I maschi sono i più colpiti. Il rapporto medio maschi/femmine va da 3:1 a 10:1.

Nei maschi il 60% delle ernie insorge sul lato destro, il 30% a sinistra e nel 10% bilaterale. Simile è l’incidenza nelle femmine.

Nell’11,5% dei pazienti si ha una storia familiare di ernia, si ha maggiore incidenza nei gemelli, con il 10,6% nei gemelli maschi e il 4,1% nelle femmine

Sintomatologia

L’ernia inguinale si presenta come una tumefazione o rigonfiamento in sede inguinale o inguino-scrotale che aumenta con il pianto o con la tosse e che scompare con il riposo. La tumefazione, se evidente, presenta dimensioni variabili da una nocciola ad una grossa noce, di consistenza molle elastica, non dolente e, se non complicata, è riducibile in addome.

Nelle ernie inguino-scrotali la tumefazione può assumere dimensioni cospicue tali da sovradistendere il corrispondente emiscroto che appare turgido ed a superficie liscia, priva di plicature.

Le complicanze sono rappresentate da:

  1. Intasamento: quando le anse intrappolate nel sacco erniario non sono più riducibili in addome spontaneamente o con le opportune manovre di riduzione manuale. Clinicamente c’è irritabilità, dolore addominale, vomito; alla visita è evidente una tumefazione inguinale o inguino-scrotale, tesa, di consistenza dura, non trans-illuminabile.
  2. Strozzamento: persistendo l’intrappolamento delle anse intestinali si ha la compromissione vascolare a carico delle stesse con edema e congestione all’inizio e poi con ischemia, necrosi, perforazione con peritonite e stato di shock.

Sul piano clinico la sintomatologia è caratterizzata da: dolore, vomito biliare o fecaloide, segni di occlusione intestinale, presenza di massa inguinale o inguino-scrotale, ricoperta da cute arrossata, dolente.

Timing chirurgico:

Nelle forme non complicate il trattamento deve essere programmato nel momento in cui viene posta la diagnosi.

Per i pazienti prematuri l’intervento può essere effettuato quando questi raggiungono un peso corporeo tra i 2 Kg e i 5 Kg. con età gestazionale di 40-60 settimane.

Il trattamento chirurgico dell’ernia congenita prevede la chiusura e sezione del dotto peritoneo vaginale pervio

 

Eventuali complicanze:

  1. Ematoma scrotale a risoluzione spontanea (2%);
  2. Recidiva (0,8%), è dovuta alla chiusura incompleta del sacco a causa della sottigliezza dello stesso;
  3. Lesione dei vasi deferenti (1%);
  4. Atrofia testicolare: estremamente rara nel corso di un intervento di routine per ernia, si associa più frequentemente ad incarceramento erniario (1%);

Idrocele congenito

Presenza di una variabile quantità di liquido all’interno della vaginale che riveste il testicolo per la mancata chiusura del dotto peritoneo vaginale.

L’idrocele è comune nei lattanti e nei bambini e spesso si associa ad ernia inguinale. Presenta una maggiore incidenza a carico del testicolo di destra, ma può essere anche bilaterale.

Sintomatologia

Tumefazione che appare di consistenza teso-elastica, con polo superiore ben determinato, trans-illuminabile. Può subire variazioni durante la giornata con incremento delle dimensioni nelle ore serali, e scomparsa al mattino. (Idrocele comunicante.)

L’idrocele (non comunicante) quando si ha l’obliterazione del tratto craniale del d.p.v.

Idrocele funicolare quando il liquido interessa il tratto intrafunicolare del d.p.v.

Cisti del funicolo quando il d.p.v. si oblitera nella sua porzione caudale e craniale.

Terapia

Nella maggior parte dei bambini con idrocele congenito il d.p.v. si chiude spontaneamente entro i due anni di vita e si raccomanda un atteggiamento di attesa.

Dopo i due anni di vita è indicato il trattamento chirurgico con legatura e sezione del d.p.v.

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